È passato quasi un anno da quando A. per Natale mi ha regalato un biglietto con su scritto: VIVI IL SOGNO
E certi sogni non si dimenticano mai, come il sogno di guidare una certa auto rossa dal cavallino rampante…
Nel cuore di Maranello siamo andati alla scoperta del Museo Ferrari.
E certi sogni non si dimenticano mai, come il sogno di guidare una certa auto rossa dal cavallino rampante…
Nel cuore di Maranello siamo andati alla scoperta del Museo Ferrari.
Completamente rinnovato e ampliato, su una superficie complessiva di 3500 m2, il museo ospita 250000 visitatori l’anno con le grandi aree espositive a tema e la parte dedicata all’esposizione permanente, raccogliendo al suo interno i modelli, le immagini e i trofei che hanno scritto la storia della Ferrari nel mondo.
Noi abbiamo raggiunto il museo con lo shuttle bus Ferrari che fa da navetta da Modena, dove avrete la possibilità di visitare anche il Museo Enzo Ferrari visibile anche dalla stazione per il suo inconfondibile padiglione giallo, a Maranello.
Una volta arrivati nel giardino d’entrata la nostra attenzione è stata subito catturata da una sorta di moderna scultura: una F1 di Shumi all’interno di una fitta intelaiatura in tubi metallici. Nel vedere una F1 così “incustodita” e lasciata alle intemperie climatiche ho subito pensato che una tale opera d’arte andasse salvaguardata…la sua livrea fiammante era però lì a ricordarci che una tale auto non teme certo tali sfide.
Una volta attraversato il tunnel d’ingresso, si entra direttamente nel vivo perché ad attendere i visitatori, nascosta dietro un angolo, c’è la Sala delle Competizioni! Vedere parcheggiate le F1 di Alonso, Alesì, Villeneuve, Hawthorn… sapete è davvero emozionante.
Noi abbiamo raggiunto il museo con lo shuttle bus Ferrari che fa da navetta da Modena, dove avrete la possibilità di visitare anche il Museo Enzo Ferrari visibile anche dalla stazione per il suo inconfondibile padiglione giallo, a Maranello.
Una volta arrivati nel giardino d’entrata la nostra attenzione è stata subito catturata da una sorta di moderna scultura: una F1 di Shumi all’interno di una fitta intelaiatura in tubi metallici. Nel vedere una F1 così “incustodita” e lasciata alle intemperie climatiche ho subito pensato che una tale opera d’arte andasse salvaguardata…la sua livrea fiammante era però lì a ricordarci che una tale auto non teme certo tali sfide.
Una volta attraversato il tunnel d’ingresso, si entra direttamente nel vivo perché ad attendere i visitatori, nascosta dietro un angolo, c’è la Sala delle Competizioni! Vedere parcheggiate le F1 di Alonso, Alesì, Villeneuve, Hawthorn… sapete è davvero emozionante.
Il risultato più spontaneo e scontato è stato perdere quei 10-15 anni di età… recupertai solo, aimè, alla fine della giornata.
Le corse fanno parte da sempre del DNA della Ferrari. Il cavallino è difatti l’unica casa costruttrice ad aver preso parte a tutte le stagioni del campionato mondiale di F1, fin dalla sua costituzione nel 1950. Dalla prima vittoria al GP di Roma nel ’47, la casa di Maranello ha conquistato oltre 5000 vittorie sui circuiti di tutto il mondo, vincendo 16 Titoli Mondiali Costruttori e 15 Titoli Mondiali Piloti.
Ma la Ferrari non è solo F1 e se è vero che
“Dietro ad ogni coppa, uomini, coraggio e talento”
è giusto rendere omaggio alle altre competizioni, anche storiche, a cui le rosse del cavallino sono state protagoniste: 24h du Mans, Sebring 12h, Daytona 24h, 1000km di Monza, 1000 miglia e tante altre…
Le corse fanno parte da sempre del DNA della Ferrari. Il cavallino è difatti l’unica casa costruttrice ad aver preso parte a tutte le stagioni del campionato mondiale di F1, fin dalla sua costituzione nel 1950. Dalla prima vittoria al GP di Roma nel ’47, la casa di Maranello ha conquistato oltre 5000 vittorie sui circuiti di tutto il mondo, vincendo 16 Titoli Mondiali Costruttori e 15 Titoli Mondiali Piloti.
Ma la Ferrari non è solo F1 e se è vero che
“Dietro ad ogni coppa, uomini, coraggio e talento”
è giusto rendere omaggio alle altre competizioni, anche storiche, a cui le rosse del cavallino sono state protagoniste: 24h du Mans, Sebring 12h, Daytona 24h, 1000km di Monza, 1000 miglia e tante altre…
Lasciato alle spalle (a malincuore) il piano terra, al primo piano si ripercorre un po’ la storia del cavallino, sottolineando in particolare la sue elegante presenza su maxi schermo. Siamo nella sala Da Cinecittà a Hollywood – tutte le Ferrari nel cinema. Nella sala sono esposte due magnifiche GTB degli anni ’60, una Mondial8 e al centro una statua di cera in grandezza naturale di Enzo Ferrari nel suo studio!
Si arriva poi nel cuore del museo.
Accolti da una musica epica e dal sibilo di un V10 a pieni regimi, ci si ritrova in quella che a mio avviso è la sala più bella dell’intera esposizione: la Sala delle Vittorie. L’atmosfera è ovattata e le luci sono soffuse. Ad ogni passo ci si sente sempre più parte di un qualcosa di veramente fuori dal tempo.
Ai lati, i motori delle F1. Grandi, scintillanti, perfetti. Alle spalle, un’intera parete costellata dei trofei e caschi di tutti i campioni che hanno corso a bordo delle monoposto di Maranello. E davanti… uno spettacolo assoluto. Quasi neoclassiche per la “nobile semplicità e quieta grandezza” che emanano, ci sono le ultime 8 Ferrari F1 vincitrici del titolo mondiale. Dal 1999 al 2008 è una carrellata insuperabile di modelli fiammeggianti, così esposti come su di una mensola in un piccolo anfiteatro ad hoc.
Inutile dirvi che vorrei restare lì per tutta la giornata.
Accolti da una musica epica e dal sibilo di un V10 a pieni regimi, ci si ritrova in quella che a mio avviso è la sala più bella dell’intera esposizione: la Sala delle Vittorie. L’atmosfera è ovattata e le luci sono soffuse. Ad ogni passo ci si sente sempre più parte di un qualcosa di veramente fuori dal tempo.
Ai lati, i motori delle F1. Grandi, scintillanti, perfetti. Alle spalle, un’intera parete costellata dei trofei e caschi di tutti i campioni che hanno corso a bordo delle monoposto di Maranello. E davanti… uno spettacolo assoluto. Quasi neoclassiche per la “nobile semplicità e quieta grandezza” che emanano, ci sono le ultime 8 Ferrari F1 vincitrici del titolo mondiale. Dal 1999 al 2008 è una carrellata insuperabile di modelli fiammeggianti, così esposti come su di una mensola in un piccolo anfiteatro ad hoc.
Inutile dirvi che vorrei restare lì per tutta la giornata.
Una piccola chiccca di questa sala è la Cabina dei Suoni. Ci entrate. Scegliete la vostra Ferrari. Selezionate la performance (accelerazione, derapata in curva, rettilineo, etc.). Siete avvolti dal rombo rosso. Uscite col sorriso.
…non si può star qui per sempre e poi c’è tutto un altro piano da visitare!
Sin dai suoi primi anni dopo la fondazione (1947, Maranello) la Ferrari alimentava già il suo mito con le vittorie nelle più importanti competizioni internazionali; da allora non ha più smesso di produrre modelli GT esclusivi. Indimenticabili i tributi su 4 ruote per i 40 e 50 anni della casa: le mitiche F40 e F50.
La Ferrari produce oggi 7000 vetture all’anno. I modelli di gamma 8 /12 cilindri , la 458 Italia, la 599 GTB Fiorano, la California, la FF, la F12 Berlinetta e LaFerrari sono esempi eccellenti di tecnologia e stile, che rinnovano la tradizione di un’emozione di guida unica , risultato dell’innovazione derivata dalla lunga ed ininterrotta esperienza in pista.
…non si può star qui per sempre e poi c’è tutto un altro piano da visitare!
Sin dai suoi primi anni dopo la fondazione (1947, Maranello) la Ferrari alimentava già il suo mito con le vittorie nelle più importanti competizioni internazionali; da allora non ha più smesso di produrre modelli GT esclusivi. Indimenticabili i tributi su 4 ruote per i 40 e 50 anni della casa: le mitiche F40 e F50.
La Ferrari produce oggi 7000 vetture all’anno. I modelli di gamma 8 /12 cilindri , la 458 Italia, la 599 GTB Fiorano, la California, la FF, la F12 Berlinetta e LaFerrari sono esempi eccellenti di tecnologia e stile, che rinnovano la tradizione di un’emozione di guida unica , risultato dell’innovazione derivata dalla lunga ed ininterrotta esperienza in pista.
Il secondo piano è tutto dedicato alle
Il salone attiguo ospita invece le Ferrari dall’altro modo. Una decina di esemplari di questo e dello scorso decennio un po’ esotiche. Si parte da una 612 Scaglietti “cinese” a una made in USA, per poi ammirare una “green” elettrica, una che si è spinta fino a -30° oltre il Circolo Polare Artico ed infine una “scotchata” in grado di attraversare il deserto…
La regina dell’esposizione è però in una sala a parte che prede da lei il nome: LaFerrari. È il prima ibrida del cavallino, prodotta in soli 499 esemplari, che, con una velocità massima superiore ai 350 km/h, un’accelerazione da 0-200 km/h in meno di 7s ed una potenza di 963 cv, ne rappresenta l’ultimo straordinario capolavoro. Ad osservarla da così vicino sembra di rimanerne quasi ipnotizzati per quanto sia lineare ma estremamente aerodinamica (tranne forse gli specchietti un po’ stile Pagani...).
Accarezzandola si ha davvero la sensazione di toccare con mano (PS: era vietato toccare qualsiasi auto ma… si può dare ad un bambino una cioccolata e poi dirgli non mangiarla???) qualcosa di sublime che, con il tricolore sul cofano, innalza lo standard automobilistico mondiale di ogni tempo ad un livello mai raggiunto.
GranTurismo . La sala principale è la Ferrari Supercar che ospita una decina di rosse modernissime e “speciali”. Il fiore all’occhiello è rappresentato dalla tre evoluzioni: 360 Challenge Stradale, 430 Scuderia e 458 Speciale.
Il salone attiguo ospita invece le Ferrari dall’altro modo. Una decina di esemplari di questo e dello scorso decennio un po’ esotiche. Si parte da una 612 Scaglietti “cinese” a una made in USA, per poi ammirare una “green” elettrica, una che si è spinta fino a -30° oltre il Circolo Polare Artico ed infine una “scotchata” in grado di attraversare il deserto…
La regina dell’esposizione è però in una sala a parte che prede da lei il nome: LaFerrari. È il prima ibrida del cavallino, prodotta in soli 499 esemplari, che, con una velocità massima superiore ai 350 km/h, un’accelerazione da 0-200 km/h in meno di 7s ed una potenza di 963 cv, ne rappresenta l’ultimo straordinario capolavoro. Ad osservarla da così vicino sembra di rimanerne quasi ipnotizzati per quanto sia lineare ma estremamente aerodinamica (tranne forse gli specchietti un po’ stile Pagani...).
Accarezzandola si ha davvero la sensazione di toccare con mano (PS: era vietato toccare qualsiasi auto ma… si può dare ad un bambino una cioccolata e poi dirgli non mangiarla???) qualcosa di sublime che, con il tricolore sul cofano, innalza lo standard automobilistico mondiale di ogni tempo ad un livello mai raggiunto.
GranTurismo . La sala principale è la Ferrari Supercar che ospita una decina di rosse modernissime e “speciali”. Il fiore all’occhiello è rappresentato dalla tre evoluzioni: 360 Challenge Stradale, 430 Scuderia e 458 Speciale.
Sulle pareti della sala è poi possibile ammirarne il motore smontato nelle singole componenti e l’innovativo sistema Hy-Kers Engine. Oltre a LaFerrari, in questo salone trovano posto anche gli ultimi progetti della casa del cavallino, come la futuristica F150, riprodotta nelle varie livree color fuoco.
Il tour è finito amici… lo so, lo so anch’io sarei voluto rimanere lì. Effettivamente è un posto che rapisce anche chi non è un amante dei motori ma, ehi! le Ferrari non sono solo capolavori di stile solamente da sognare e ammirare, sono soprattutto bolidi progettati, costruiti e NATI PER CORRERE
…indovinate un po’ cosa troverete fuori dal museo, pronte a galoppare con voi per le strade di Maranello?
Io ho avuto la possibilità di guidarle su pista, ma ne parleremo più avanti…
Se quindi capitate a Maranello, ricordate di abbassare i finestrini e godervi la musica!
N.
…indovinate un po’ cosa troverete fuori dal museo, pronte a galoppare con voi per le strade di Maranello?
Io ho avuto la possibilità di guidarle su pista, ma ne parleremo più avanti…
Se quindi capitate a Maranello, ricordate di abbassare i finestrini e godervi la musica!
N.