A meno di un mese dall’uscita dell’ultimo capitolo della doppia EPICA trilogia legata all’Anello del Potere, non potevamo non parlare di Bilbo Baggins e del suo viaggio inaspettato!
Di certo a “Lo Hobbit” non servono presentazioni dato che da questo libro Peter Jackson ha tirato fuori un altro dei suoi capolavori.
Noi cercheremo di presentarvelo al meglio, non soffermandoci tanto sulla trama ma sui piccoli tesssori nascosti tra le sue pagine.
Partirete con lo zio di Frodo nella più grande avventura della sua vita. Reclutato da Gandalf, attraverserà la terra di mezzo per aiutare l’allegra compagnia di nani capeggiati da Thorin Scudodiquercia a riconquistare il loro regno sotto la Montagna Solitaria e lo smisurato tesoro, custodito al suo interno dal drago Smaug. Attraverso peripezie e scontri con creature di ogni tipo, vivrete un fantastico viaggio in cui la destinazione non sarà altro che uno sfondo alle avventure che vi aspettano.
Non mancheranno certo battaglie epiche, potenti incantesimi o luoghi incontaminati da esplorare, ma quello su cui forse vale la pena soffermarsi (nel caso ve lo steste chiedendo) è la differenza rispetto all’omonimo film capolavoro.
Se è vero che rispetto a quest’ultimo troverete magari parti di storia mancanti o inesistenti, è anche vero che il libro ci permette di soffermarci meglio sul personaggio di Bilbo e mettere in luce quella che è la sua trasformazione. Sopraffatto e incredulo davanti alla valanga di nani piombati per cena nel suo buco hobbit, già dal mattino seguente sente nascere in lui un bisogno interiore che non è più colmabile con del buon cibo e la tranquillità di una vita bucolica.
È il richiamo dell’avventura, della scoperta, di tutto quello che c’è fuori dalla porta.
È un nuovo viaggio.
Un viaggio che permetterà di raccontare qualche “storiella” al ritorno e dal quale, come tutte le grandi avventure,
“se tornerai non sarai più lo stesso”.
Abbiamo iniziato il libro dopo aver già visto i primi 2 capitoli della sua trilogia e quindi quando andremo al cinema conosceremo già il finale. Sinceramente può essere letto in qualsiasi momento perché libro e film si completano a vicenda e insieme rendono il tutto ancora più epico, tanto da invogliarci a leggere anche altri capolavori più e meno famosi di Tolkien.
E poi ciò che ci ha coinvolto di più durante la lettura erano le immagine raffigurate molto suggestive delle battaglie o della piccola casa dello hobbit, poter leggere le canzoni dei nani e provare ad intonarle ( ma vi assicuro non siamo stati bravi come loro!), ma soprattutto è stato bello poter consultare la mappa del viaggio del nostro amico Bilbo e curiosare l'alfabeto in rune antiche!
Di certo a “Lo Hobbit” non servono presentazioni dato che da questo libro Peter Jackson ha tirato fuori un altro dei suoi capolavori.
Noi cercheremo di presentarvelo al meglio, non soffermandoci tanto sulla trama ma sui piccoli tesssori nascosti tra le sue pagine.
Partirete con lo zio di Frodo nella più grande avventura della sua vita. Reclutato da Gandalf, attraverserà la terra di mezzo per aiutare l’allegra compagnia di nani capeggiati da Thorin Scudodiquercia a riconquistare il loro regno sotto la Montagna Solitaria e lo smisurato tesoro, custodito al suo interno dal drago Smaug. Attraverso peripezie e scontri con creature di ogni tipo, vivrete un fantastico viaggio in cui la destinazione non sarà altro che uno sfondo alle avventure che vi aspettano.
Non mancheranno certo battaglie epiche, potenti incantesimi o luoghi incontaminati da esplorare, ma quello su cui forse vale la pena soffermarsi (nel caso ve lo steste chiedendo) è la differenza rispetto all’omonimo film capolavoro.
Se è vero che rispetto a quest’ultimo troverete magari parti di storia mancanti o inesistenti, è anche vero che il libro ci permette di soffermarci meglio sul personaggio di Bilbo e mettere in luce quella che è la sua trasformazione. Sopraffatto e incredulo davanti alla valanga di nani piombati per cena nel suo buco hobbit, già dal mattino seguente sente nascere in lui un bisogno interiore che non è più colmabile con del buon cibo e la tranquillità di una vita bucolica.
È il richiamo dell’avventura, della scoperta, di tutto quello che c’è fuori dalla porta.
È un nuovo viaggio.
Un viaggio che permetterà di raccontare qualche “storiella” al ritorno e dal quale, come tutte le grandi avventure,
“se tornerai non sarai più lo stesso”.
Abbiamo iniziato il libro dopo aver già visto i primi 2 capitoli della sua trilogia e quindi quando andremo al cinema conosceremo già il finale. Sinceramente può essere letto in qualsiasi momento perché libro e film si completano a vicenda e insieme rendono il tutto ancora più epico, tanto da invogliarci a leggere anche altri capolavori più e meno famosi di Tolkien.
E poi ciò che ci ha coinvolto di più durante la lettura erano le immagine raffigurate molto suggestive delle battaglie o della piccola casa dello hobbit, poter leggere le canzoni dei nani e provare ad intonarle ( ma vi assicuro non siamo stati bravi come loro!), ma soprattutto è stato bello poter consultare la mappa del viaggio del nostro amico Bilbo e curiosare l'alfabeto in rune antiche!
Noi ci siamo goduti la lettura di queste pagine sotto i maestosi pini della Foresta Mercadante.
Devo dire che non avremmo potuto trovare ambientazione migliore!
Ancora una volta abbiamo cercato i nostri incastri perfetti: natura, libri, passioni e avventure!
Atmosfera perfetta per immergersi totalmente nel mondo fantasy abitato da hobbit, nani, elfi, stregoni, uomini, orchi e mannari.
Devo dire che non avremmo potuto trovare ambientazione migliore!
Ancora una volta abbiamo cercato i nostri incastri perfetti: natura, libri, passioni e avventure!
Atmosfera perfetta per immergersi totalmente nel mondo fantasy abitato da hobbit, nani, elfi, stregoni, uomini, orchi e mannari.
Libro davvero consigliatissimo se tornando la sera dall’università/lavoro non avrete voglia di accendere i vostri dispositivi elettronici e vorrete concedervi un po’ di tempo per tornare a fantasticare come un tempo…
N.
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