Quella di oggi è una ricetta speciale e per prepararla ci servono non solo ingredienti della nostra dispensa, ma anche tanta attenzione e gentilezza.
La stessa attenzione e gentilezza che Pino dedica alle sue caprette delle Alpi e alla preparazione dei formaggi che arrivano sulle nostre tavole.
A questo punto vi starete chiedendo ma chi è questo Pino!
Pino è una di quelle persone che si dovrebbero incontrare più spesso nella vita, di quelle che ti raccontano la loro storia, le loro scelte e gli occhi gli brillano ancora dopo anni.
Pino è uno di quelli che crede ancora che le cose possano cambiare, che devono cambiare ….
Pino è uno di quelli che ti dimostra che se credi nei sogni e se ne hai uno da realizzare, devi rimboccarti le maniche e cercare in tutti i modi di portare avanti i tuoi progetti, le cose in cui credi.
Per raggiungere la fattoria di Pino si cammina tra campi e tra percorsi alberati di Montefiorino, un piccolo borgo vicino Modena di cui vi avevamo già raccontato! (E ancora ringraziamo il nostro host, che ci ha ospitato per una notte a nel suo meraviglioso B&B Le peschiere, per averci consigliato di fare visita alla fattoria!)
La stessa attenzione e gentilezza che Pino dedica alle sue caprette delle Alpi e alla preparazione dei formaggi che arrivano sulle nostre tavole.
A questo punto vi starete chiedendo ma chi è questo Pino!
Pino è una di quelle persone che si dovrebbero incontrare più spesso nella vita, di quelle che ti raccontano la loro storia, le loro scelte e gli occhi gli brillano ancora dopo anni.
Pino è uno di quelli che crede ancora che le cose possano cambiare, che devono cambiare ….
Pino è uno di quelli che ti dimostra che se credi nei sogni e se ne hai uno da realizzare, devi rimboccarti le maniche e cercare in tutti i modi di portare avanti i tuoi progetti, le cose in cui credi.
Per raggiungere la fattoria di Pino si cammina tra campi e tra percorsi alberati di Montefiorino, un piccolo borgo vicino Modena di cui vi avevamo già raccontato! (E ancora ringraziamo il nostro host, che ci ha ospitato per una notte a nel suo meraviglioso B&B Le peschiere, per averci consigliato di fare visita alla fattoria!)
Mentre si sale su per una collina immersi tra i colori e i profumi della natura, da lontano si iniziano a scorgere due grossi cagnolini, Achille e Bea, che si distinguono tra le tante caprette!
La prima cosa che si vede entrando nello spiazzale in cima alla collina è un‘altalena di quelle classiche, fatte con un’asse di legno appesa ad un grande albero e dietro, tutto verde….mi sembrava la scena iniziale di un libro!
Subito dopo abbiamo visto questo piccolo uomo con gambali e “maniche scorciate”, già all’opera, che non appena ci ha visto ci ha accolto con il suo sorriso timido e senza esitare ci ha presentato anche alle sue caprette. Proprio davanti a loro ci ha raccontato la sua storia.
Pino, pugliese di origine, dal ’95 è arrivato in Emilia.
Dapprima a Spezzano e poi nel 2001 sfogliando un giornale ha trovato questa fattoria in vendita e ha deciso di trasferirsi lì con tutta la sua famiglia, lasciando il suo lavoro.
A noi ci piace ascoltare storie come queste e a Pino, forse, piace raccontarle!
Continua dicendo che quando è andato a vedere la proprietà non era ancora inverno pieno e quindi non aveva preso in considerazione alcuni fattori tra cui quello neve…..fino a quando non c’è stata la prima nevicata!!
La prima cosa che si vede entrando nello spiazzale in cima alla collina è un‘altalena di quelle classiche, fatte con un’asse di legno appesa ad un grande albero e dietro, tutto verde….mi sembrava la scena iniziale di un libro!
Subito dopo abbiamo visto questo piccolo uomo con gambali e “maniche scorciate”, già all’opera, che non appena ci ha visto ci ha accolto con il suo sorriso timido e senza esitare ci ha presentato anche alle sue caprette. Proprio davanti a loro ci ha raccontato la sua storia.
Pino, pugliese di origine, dal ’95 è arrivato in Emilia.
Dapprima a Spezzano e poi nel 2001 sfogliando un giornale ha trovato questa fattoria in vendita e ha deciso di trasferirsi lì con tutta la sua famiglia, lasciando il suo lavoro.
A noi ci piace ascoltare storie come queste e a Pino, forse, piace raccontarle!
Continua dicendo che quando è andato a vedere la proprietà non era ancora inverno pieno e quindi non aveva preso in considerazione alcuni fattori tra cui quello neve…..fino a quando non c’è stata la prima nevicata!!
La struttura è formata da un piccolo negozio di propria produzione e di fianco un piccolo pascolo dove ci sono le capre ancora piccole con Achille, Bea e una pecora.
Achille e Bea fanno parte di un progetto del Parco Nazionale dell’Abbruzzo.
"Questo tipo di cani ti vengono affidati da quando sono piccoli per imparare a stare insieme agli animali così da prepararli quando andranno su in montagna a pascolare", ci dice.
Achille è un grosso cagnolone affettuoso, mentre Bea riservata e restia è sempre stata così! All’inizio non riusciva a stare insieme agli altri animali, tanto che Pino avrebbe voluto restituirla, ma poi dopo varie prove è riuscito a farla integrare col gruppo.
La presenza di questi cagnoloni è fondamentale per proteggere il gregge dai lupi. Questo tipo di cane riesce a tenerli lontani, senza alcuna necessità di usare armi e quant’altro.
Pino è “per il naturale in tutto!” - come lui stesso dice “non c’è alcuna necessità di spararli.”
Dietro casa viene coltivato l’orzo che verrà fatto mangiare alle capre.
Mentre ci incamminiamo per i terreni e scrutiamo curiosi, Pino ci dice che ha rinunciato alla vendita attraverso la grande distribuzione e adesso vende la sua produzione direttamente alle fiere o nel piccolo negozio sotto casa, con annesso laboratorio; i costi erano troppo elevati e i guadagni troppo bassi
Dalle parole di Pino si sente che ha “voglia di fare”, di sensibilizzare, di far conoscere; lui ci crede nella scelta che ha fatto.
Oltre al sogno da realizzare però Pino si è scontrato anche ovviamente con la realtà e oggi fare una scelta che punti alla qualità e al rispetto non solo delle norme ma anche e soprattutto del percorso naturale delle cose, ha ovviamente un costo. La sola attività della fattoria non gli ha permesso di rientrare in tutte le spese e così Pino ha dovuto ridurre il bestiame e cercare altri lavoretti, ma non ha rinunciato alla sua vocazione: una vocazione di famiglia visto che anche il nonno aveva una fattoria!
Sapete come si chiama la fattoria di Pino?! La Gentile Collina e credo che nome più adatto a questo luogo e alle persone e agli animali che lo vivono non ci sia….una gentilezza d’animo che oggi è raro incontrare e vivere!
Vi chiedo scusa se troppe volte è stato ripetuto il nome di Pino, ma credo che i nomi siano importanti e se sono protagonisti di una storia altrettanto importante è bene ricordarli e tenerli a mente!
Achille e Bea fanno parte di un progetto del Parco Nazionale dell’Abbruzzo.
"Questo tipo di cani ti vengono affidati da quando sono piccoli per imparare a stare insieme agli animali così da prepararli quando andranno su in montagna a pascolare", ci dice.
Achille è un grosso cagnolone affettuoso, mentre Bea riservata e restia è sempre stata così! All’inizio non riusciva a stare insieme agli altri animali, tanto che Pino avrebbe voluto restituirla, ma poi dopo varie prove è riuscito a farla integrare col gruppo.
La presenza di questi cagnoloni è fondamentale per proteggere il gregge dai lupi. Questo tipo di cane riesce a tenerli lontani, senza alcuna necessità di usare armi e quant’altro.
Pino è “per il naturale in tutto!” - come lui stesso dice “non c’è alcuna necessità di spararli.”
Dietro casa viene coltivato l’orzo che verrà fatto mangiare alle capre.
Mentre ci incamminiamo per i terreni e scrutiamo curiosi, Pino ci dice che ha rinunciato alla vendita attraverso la grande distribuzione e adesso vende la sua produzione direttamente alle fiere o nel piccolo negozio sotto casa, con annesso laboratorio; i costi erano troppo elevati e i guadagni troppo bassi
Dalle parole di Pino si sente che ha “voglia di fare”, di sensibilizzare, di far conoscere; lui ci crede nella scelta che ha fatto.
Oltre al sogno da realizzare però Pino si è scontrato anche ovviamente con la realtà e oggi fare una scelta che punti alla qualità e al rispetto non solo delle norme ma anche e soprattutto del percorso naturale delle cose, ha ovviamente un costo. La sola attività della fattoria non gli ha permesso di rientrare in tutte le spese e così Pino ha dovuto ridurre il bestiame e cercare altri lavoretti, ma non ha rinunciato alla sua vocazione: una vocazione di famiglia visto che anche il nonno aveva una fattoria!
Sapete come si chiama la fattoria di Pino?! La Gentile Collina e credo che nome più adatto a questo luogo e alle persone e agli animali che lo vivono non ci sia….una gentilezza d’animo che oggi è raro incontrare e vivere!
Vi chiedo scusa se troppe volte è stato ripetuto il nome di Pino, ma credo che i nomi siano importanti e se sono protagonisti di una storia altrettanto importante è bene ricordarli e tenerli a mente!
Ma adesso passiamo al nostro risotto! Cosa ci serve?! 360 G Di Riso 160 gr Di Caprino Morbido 100 gr Di Speck Brodo Vegetale 1/2 Cipolla Bianca Piccola Olio Di Oliva Parmigiano Grattugiato Q.B. Come procediamo?! 1. Tritate finemente la cipolla e fatela imbiondire con un paio di cucchiai di olio. Unite lo speck e fate rosolare per qualche minuto, poi aggiungete il riso che farete tostare per un paio di minuti. 2. Come per la preparazione di un risotto classico, aggiungete brodo bollente un mestolo per volta fino a cottura del riso. Unite il formaggio caprino e fate mantecare il risotto a fiamma bassa. 3. Aggiustate di sale e pepe, unite una noce di burro e servite, spolverizzando a piacere con parmigiano grattugiato |
Storie da incastri perfetti…. Incontrate per caso e che si concludono quasi sempre attorno ad un tavolo ;)
A.
A.