Più cammino, più guardo, più osservo e sempre più ho la conferma che viviamo in Paese che aspetta solo di essere vissuto, scoperto e ammirato con rispetto e devozione che ogni ospite che si rispetti dovrebbe avere.
Questa è la sensazione che ho avuto entrando nel centro storico di Castelvetro, un piccolo borgo vicino Modena.
In punti di piedi si lascia l’auto, la tecnologia e quant’altro, che in luogo così si percepirà poi essere superfluo; e ci si immerge in un borgo medievale lasciato quasi del tutto intatto.
Il silenzio e la magia che lo avvolgono sono fatti apposta per lasciare spazio a sospiri di stupore e respiri profondi per realizzare a pieno dove ci si sta inoltrando.
Questa è la sensazione che ho avuto entrando nel centro storico di Castelvetro, un piccolo borgo vicino Modena.
In punti di piedi si lascia l’auto, la tecnologia e quant’altro, che in luogo così si percepirà poi essere superfluo; e ci si immerge in un borgo medievale lasciato quasi del tutto intatto.
Il silenzio e la magia che lo avvolgono sono fatti apposta per lasciare spazio a sospiri di stupore e respiri profondi per realizzare a pieno dove ci si sta inoltrando.
Lo chiamo salone delle feste perché con la sua pianta quadrata e la sua pavimentazione a scacchi Piazza Roma mi ha subito dato l’impressione di un posto maestoso e magico, il luogo delle feste. E infatti “la pavimentazione a lastre bianche e nere che formano la singolare scacchiera; questa particolarità fa sì che Piazza Roma sia conosciuta anche come “Piazza della Dama” e venga utilizzata (negli anni pari) come base di gioco per una seguitissima partita di dama vivente” .
Ad attirare l’attenzione ci sono però anche altri Palazzi eleganti e d’epoca che circondano la Piazza e che completano il loro perimetro con l’imponente Torre dell’Orologio. Ma in realtà lo sguardo è conteso tra più parti, quasi sembra non sappia dove soffermarsi, cosa ammirare, dove perdersi a sognare. Riuscite a scorgere quanta meraviglia si trovi dietro la Torre? |
Il salone delle feste illuminato dalle luci del tramonto si apre su una magnifica vista da lasciare senza parole sulla pianura sottostante.
Anche se con tanta difficoltà si lascia la piazza per inoltrarci tra i vicoletti suggestivi e incuriositi cerchiamo di trovare un campanile che spunta da ogni angolo del piccolo centro storico.
Il campanile con i suoi 45 metri troneggia in una piccola piazza dove si trova la Chiesa Parrocchiale e dove io, noi abbiamo avuto l’ennesima prova che la vita è bella, ricca di magia e di stupore. Una magia che si trova nelle piccole cose e che non bisogna cercarle, ma bisogna viverle e farsi avvolgere da queste. |
Un piccolo bar ad angolo, tra mattoni e finestre in legno, si affaccia con i suoi tavolini su una piazza avvolta da una musica che ti accompagna, che quasi ti fa camminare.
Il campanile è lì dietro alle tue spalle che troneggia tra le luce arancio e gialle del tramonto, sorseggio vino della casa con il Mio compagno di viaggio, Nora Jones canta nella sua dolcezza e misticità “Don’t Know why”…. Un altro sorso di vino e sorrido, penso che io non voglio sapere alcun perché, sono qui e voglio godermi questi incastri perfetti!
A.
Il campanile è lì dietro alle tue spalle che troneggia tra le luce arancio e gialle del tramonto, sorseggio vino della casa con il Mio compagno di viaggio, Nora Jones canta nella sua dolcezza e misticità “Don’t Know why”…. Un altro sorso di vino e sorrido, penso che io non voglio sapere alcun perché, sono qui e voglio godermi questi incastri perfetti!
A.