e che man mano che salivamo si facevano sempre più spazio tra le sontuose ville, sempre di più, fino a quando a un certo punto non si iniziano a scorgere le coste delle isole che sembrano a due passi dalla terra ferma.
Qualche sera fa parlavamo con degli amici in Olanda, tramite skipe.
Nonostante la lontananza non appena possiamo cerchiamo di sentirci e “di vederci”.
Le nostre chiacchierate durano ore e si prolungano fino a tarda notte, al tal punto di aver deciso di non darci più appuntamento in tardo pomeriggio perché poi finiremmo per parlare troppo tardi e il giorno dopo saremmo degli zombie!
In queste lunghe chiacchierate spesso si mangia, si beve, proprio come se fossimo quasi allo stesso tavolo, ci si mette comodi e ci si racconta: abbiamo l’abilità di passare da un argomento all’altro nel giro di pochi minuti, passiamo da toni seri a raccontare episodi adolescenziali che qualcuno avrebbe voluto tenere ben nascosto!
L’altra sera mentre parlavamo, i nostri amici ci dicono di aver partecipato ad un concorso per assegnare il nome alla cometa dove Rosetta, la sonda spaziale in viaggio da dieci anni, si sarebbe posata (più o meno è così, spero di non sbagliare!).
Fin qui tutto normale, fino a quando uno dei nostri amici (spudoratamente innamorato di Napoli) ci dice che lui aveva proposto come “Posillipo”.
Io inizialmente non capivo, ma lui ha motivato spiegando che Posillipo deriva dal greco, Pausilypon che significa "riposo dagli affanni”, beneficio di cui si godeva già più di tremila anni fa ammirando il panorama da questa zona di Napoli.
Al momento ho semplicemente preso atto della mia ignoranza in materia: io non sapevo etimologicamente cosa volesse dire Posillipo, però poi in realtà ci ho riflettuto e vi assicuro che nonostante non ne fossi a conoscenza, affacciandomi da uno di quei terrazzi di Posillipo io posso dire di aver vissuto realmente quel “riposo dagli affanni” di cui si dice.
Posillipo è uno dei colli più noti di Napoli, fatto di ville nascoste, di costoni a strapiombo sull’acqua, di discese a mare, di eleganti edifici ottocenteschi e il tutto con un golfo, il Vesuvio, Ischia, Capri e Procida a fare da sfondo.
Noi ci siamo stati in un pomeriggio d’estate, la città era quasi vuota e un caldo quasi accettabile, con un traffico scorrevole abbiamo percorso la strada che da Mergellina porta a Posillipo in auto, ci siamo districati tra curve, palazzi nobiliari e chiese e e man mano che si saliva era difficile prestare attenzione alla strada e distogliere lo sguardo da quel paesaggio: i colori del cielo e del mare erano di diverse sfumature e si confondevano tra loro, una limpidità che spuntava tra i vari palazzi d’epoca
Nonostante la lontananza non appena possiamo cerchiamo di sentirci e “di vederci”.
Le nostre chiacchierate durano ore e si prolungano fino a tarda notte, al tal punto di aver deciso di non darci più appuntamento in tardo pomeriggio perché poi finiremmo per parlare troppo tardi e il giorno dopo saremmo degli zombie!
In queste lunghe chiacchierate spesso si mangia, si beve, proprio come se fossimo quasi allo stesso tavolo, ci si mette comodi e ci si racconta: abbiamo l’abilità di passare da un argomento all’altro nel giro di pochi minuti, passiamo da toni seri a raccontare episodi adolescenziali che qualcuno avrebbe voluto tenere ben nascosto!
L’altra sera mentre parlavamo, i nostri amici ci dicono di aver partecipato ad un concorso per assegnare il nome alla cometa dove Rosetta, la sonda spaziale in viaggio da dieci anni, si sarebbe posata (più o meno è così, spero di non sbagliare!).
Fin qui tutto normale, fino a quando uno dei nostri amici (spudoratamente innamorato di Napoli) ci dice che lui aveva proposto come “Posillipo”.
Io inizialmente non capivo, ma lui ha motivato spiegando che Posillipo deriva dal greco, Pausilypon che significa "riposo dagli affanni”, beneficio di cui si godeva già più di tremila anni fa ammirando il panorama da questa zona di Napoli.
Al momento ho semplicemente preso atto della mia ignoranza in materia: io non sapevo etimologicamente cosa volesse dire Posillipo, però poi in realtà ci ho riflettuto e vi assicuro che nonostante non ne fossi a conoscenza, affacciandomi da uno di quei terrazzi di Posillipo io posso dire di aver vissuto realmente quel “riposo dagli affanni” di cui si dice.
Posillipo è uno dei colli più noti di Napoli, fatto di ville nascoste, di costoni a strapiombo sull’acqua, di discese a mare, di eleganti edifici ottocenteschi e il tutto con un golfo, il Vesuvio, Ischia, Capri e Procida a fare da sfondo.
Noi ci siamo stati in un pomeriggio d’estate, la città era quasi vuota e un caldo quasi accettabile, con un traffico scorrevole abbiamo percorso la strada che da Mergellina porta a Posillipo in auto, ci siamo districati tra curve, palazzi nobiliari e chiese e e man mano che si saliva era difficile prestare attenzione alla strada e distogliere lo sguardo da quel paesaggio: i colori del cielo e del mare erano di diverse sfumature e si confondevano tra loro, una limpidità che spuntava tra i vari palazzi d’epoca
Lungo la strada ci siamo fermati almeno un paio di volte per affacciarci dalle terrazze che si aprono su quella cartolina, dove tutto è così perfetto, i colori, le forme, le sfumature, i contorni, che sembra di guardare in una fotografia.
Ma in realtà la nostra meta era un’altra, uno dei tesori di questo colle: il Parco Virgiliano.
Il Parco Virgiliano sorge nella parte estrema del Golfo di Napoli, a capo Posillipo, dopo anni di abbandono e di degrado, negli ultimi anni sono stati apportati numerosi interventi che lo hanno riportato al suo splendore, dando così la possibilità ai cittadini di godere di un loro bene inestimabile e soprattutto esaltando le sue qualità di belvedere.
Perché è vero al parco c’era gente che correva, sdraiata nei prati a giocare con i loro cani o a intonare qualche canzone con le loro chitarre, c’erano bambini che giocavano alle fontane, ma devo essere sincera ho osservato il tutto in modo molto veloce e mi sono accorta di tutto questo solo dopo, ripensandoci!
Adesso capirete il perché…
Quando siamo arrivati al parco era pomeriggio inoltrato e il sole stava tramontando.
Il parco sorge con un sistema a terrazze, noi siamo entrati da una delle entrate secondarie più in basso così da poter attraversare tutte le terrazze da cui si può ammirare il Golfo di Napoli con il Vesuvio che sembra abbracciarlo,
Il Parco Virgiliano sorge nella parte estrema del Golfo di Napoli, a capo Posillipo, dopo anni di abbandono e di degrado, negli ultimi anni sono stati apportati numerosi interventi che lo hanno riportato al suo splendore, dando così la possibilità ai cittadini di godere di un loro bene inestimabile e soprattutto esaltando le sue qualità di belvedere.
Perché è vero al parco c’era gente che correva, sdraiata nei prati a giocare con i loro cani o a intonare qualche canzone con le loro chitarre, c’erano bambini che giocavano alle fontane, ma devo essere sincera ho osservato il tutto in modo molto veloce e mi sono accorta di tutto questo solo dopo, ripensandoci!
Adesso capirete il perché…
Quando siamo arrivati al parco era pomeriggio inoltrato e il sole stava tramontando.
Il parco sorge con un sistema a terrazze, noi siamo entrati da una delle entrate secondarie più in basso così da poter attraversare tutte le terrazze da cui si può ammirare il Golfo di Napoli con il Vesuvio che sembra abbracciarlo,
Nisida che fa parte dell’arcipelago delle isole Flegree e legata alla terraferma solo recentemente da un ponte percorribile,
la Baia dei Trentaremi, i cui promontori sono ricchi di testimonianze della civiltà romana.
Passeggiando per queste terrazze è impossibile non guardare verso il mare, infondo ci sono sempre le isole di Capri, Ischia, Procida ad accompagnarti.
Si ha la sensazione quasi di essere fuori dal mondo, non riesci a distogliere lo sguardo dal quel capolavoro che qualcuno o qualcosa ha deciso di porre lì, di fartene vivere ogni beneficio e allora tu non puoi far altro che acconsentire a questa volontà.
Ad ogni passo abbandoni un pensiero, ti senti più leggero, ti senti fortunato e ne sei felice ….
Fino a quando poi non arrivi in cima a queste terrazze e ad aspettarti c’è…
Si ha la sensazione quasi di essere fuori dal mondo, non riesci a distogliere lo sguardo dal quel capolavoro che qualcuno o qualcosa ha deciso di porre lì, di fartene vivere ogni beneficio e allora tu non puoi far altro che acconsentire a questa volontà.
Ad ogni passo abbandoni un pensiero, ti senti più leggero, ti senti fortunato e ne sei felice ….
Fino a quando poi non arrivi in cima a queste terrazze e ad aspettarti c’è…
Vorrei provare a descriverlo cosa c'è, ma credo di non esserne all’altezza di poter dire a parole la sensazione che si provi nell’affacciarsi a quella terrazza o meglio mi sembra impossibile potergli fare giustizia con le parole.
Affacciandosi più a destra della terrazza si può ammirare Bagnoli e più in là Capo Miseno
Ti senti a casa, il profumo del mare arriva fin quassù, allora chiudi gli occhi, per capire se sia tutto vero e quando li riapri quel miracolo è ancora lì davanti a te. Allora non puoi far altro che sorridere perchè, anche se inconsciamente, sai che quello è il posto giusto per poter prendere “riposo dagli affanni”.
Vi sono piaciuti tutti i nostri incastri? Non credete che siano davvero incastri perfetti?! Ancora una volta amici, viaggi, scienza, tecnologia, racconti, scoperte...
Vi consiglio al più presto una passeggiata al Parco Virgiliano, nel frattempo potete trovare tutte le foto nella gallery!
A.
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Vi consiglio al più presto una passeggiata al Parco Virgiliano, nel frattempo potete trovare tutte le foto nella gallery!
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