Sfido chiunque abbia vissuto fuori casa a dire che non sia così!!!
1) Cibo di casa
Lo studente fuorisede, ormai avvezzo a periodi di alti e bassi dal punto di vista del cibo, sa benissimo che quando torna a casa per le vacanze deve concentrare in quei momenti tutte le prelibatezze che solo pochi giorni dopo potrà solo sognare. Si riaffaccia quindi in lui un istinto primordiale che lo induce a mangiare tutto e a volontà per poter poi affrontare i momenti di carestia imminenti…
2) Scorte by mammà
Una volta tornato alla sua triste realtà di ragazzo indipendente, abituato ai ritmi e quantità pantagrueliche, faticherà non poco a riabituarsi ai parchi pranzetti. Non è però il momento di disperare (non ancora). Nella mitica valigia la cara mamma avrà creato un doppio fondo particolare per permettergli di trasportare piccole scorte di cibo di ogni tipo (salse, ciambelloni, taralli, pasta fatta in casa, frutta e prelibatezze tipiche della regione d’origine) che lo aiuteranno a sopravvivere circa una settimana centellinando le dosi.
3) Cibi prelibati post spesa
Fresco di energie e moneta, verso i primi del mese, il nostro giovane amico si reca abbastanza regolarmente al supermercato o negozio di alimentari di fiducia per fare un po’ di provviste. Abituato a certe leccornie non è pronto a ripiombare nella solita vita da crisi e allora compra ingredienti selezionati per imbastire delle buone cenette con le ricette che ha ormai imparato a cucinare i cui sapori lo renderanno appagato.
4) Verdure varie
Questa età dell’oro non potrà durare per sempre e allora è buona norma abituare lo stomaco a cibi un po’ più leggeri, approfittando ora della mancanza di fame ossessiva che lo sorprenderà a breve. Allora, vuoi per mantenerti leggero o per smaltire un po’ di cibo in eccesso accumulato nei periodi di festività, ci si inventa sfiziose ricette con verdure grigliate o insalate salutari. Dopo i primi morsi resta in bocca una sorta di retrogusto amaro che preannuncia la carestia.
5) Pizza/Piadina
Almeno una sera a settimana la piadina (o se siete fortunati la pizza) è d’obbligo. Cibo ideale per lo studente che non ha voglia di cucinare, sporcare troppi piatti e perdere tempo. Basta riscaldare la piastra, decidere il gusto, stappare una birra (in offerta) e la cena è fatta.
6) Frittata
Lo stomaco prima o poi tornerà a brontolare e…cosa c’è di facile e veloce da preparare, oltre che economico e sostanzioso? Semplice una bella frittatina (fatela con uova biologiche, mozzarella, prosciutto, parmigiano e un pizzico di sale). Accompagnata da un bel paninozzo arabo croccante lievemente riscaldato in forno è il cibo ideale per una cenetta di sostanza. Lo studente è però ben consapevole che quello è il canto del cigno della sua arte culinaria… da domani inizia la crisi!
7) Wurstel/Kebab
L’ora del cibo spazzatura prima o poi doveva arrivare ed eccola qui! Il frigo è semivuoto e tra yogurt e uova scadute ecco che fa la sua comparsa il tristissimo pacchettino da 4 wurstel. Chissà da quanto tempo è lì? Ma saranno miei? Saranno ancora buoni?
“Sta zitto idiota!” una voce risuona nella testa “mangiali e cerca di arrivare a domani”
8) Pasta col tonno
Quando arriva l’ora della pasta col tonno vuol dire che la crisi nera incalza!
Armadietti e dispense ormai al limite riservano al povero studente fuorisede solo dello scatolame precedentemente acquistato proprio per resistere a momenti come questi. Che la facciate rossa o in bianco, la pasta col tonno, con una buona baguette riscaldata in forno, vi riempirà quel buco nello stomaco facendovi sentire soddisfatti e sazi.
Ma…domani che mangio?!?!
9) Latte e biscotti
Vuoi per pigrizia o per mancanza di veri e propri alimenti solidi, il fuorisede ha circa una sera a settimana in cui stranamente non ha “molta” fame… In realtà vi mangerebbe con tutti i vestiti. Lo si riconosce a vista d’occhio mentre si ciondola con fare indeciso nella cucina, apre il frigo, fruga nel cassetto, riapre il frigo… poi fa una faccia un po’ stufa e dice: “mhaa stasera quasi quasi mi bevo solo un po’ di latte caldo”.
La crisi lo ha ormai indebolito e il latte caldo con i biscotti gli sembra un buon alimento nutriente per sopravvivere un’altra notte e sperare in una spesa il giorno seguente.
10) Cibo comunitario
A questo punto il nostro ragazzo sa che se vuole sopravvivere all’inverno ha una sola chance: unire le forze con i suoi inquilini, racimolare gli ultimi resti di cibo presenti in casa e inventarsi nuove ricette che perlomeno sazino e non provochino effetti collaterali il giorno dopo.
1) Cibo di casa
Lo studente fuorisede, ormai avvezzo a periodi di alti e bassi dal punto di vista del cibo, sa benissimo che quando torna a casa per le vacanze deve concentrare in quei momenti tutte le prelibatezze che solo pochi giorni dopo potrà solo sognare. Si riaffaccia quindi in lui un istinto primordiale che lo induce a mangiare tutto e a volontà per poter poi affrontare i momenti di carestia imminenti…
2) Scorte by mammà
Una volta tornato alla sua triste realtà di ragazzo indipendente, abituato ai ritmi e quantità pantagrueliche, faticherà non poco a riabituarsi ai parchi pranzetti. Non è però il momento di disperare (non ancora). Nella mitica valigia la cara mamma avrà creato un doppio fondo particolare per permettergli di trasportare piccole scorte di cibo di ogni tipo (salse, ciambelloni, taralli, pasta fatta in casa, frutta e prelibatezze tipiche della regione d’origine) che lo aiuteranno a sopravvivere circa una settimana centellinando le dosi.
3) Cibi prelibati post spesa
Fresco di energie e moneta, verso i primi del mese, il nostro giovane amico si reca abbastanza regolarmente al supermercato o negozio di alimentari di fiducia per fare un po’ di provviste. Abituato a certe leccornie non è pronto a ripiombare nella solita vita da crisi e allora compra ingredienti selezionati per imbastire delle buone cenette con le ricette che ha ormai imparato a cucinare i cui sapori lo renderanno appagato.
4) Verdure varie
Questa età dell’oro non potrà durare per sempre e allora è buona norma abituare lo stomaco a cibi un po’ più leggeri, approfittando ora della mancanza di fame ossessiva che lo sorprenderà a breve. Allora, vuoi per mantenerti leggero o per smaltire un po’ di cibo in eccesso accumulato nei periodi di festività, ci si inventa sfiziose ricette con verdure grigliate o insalate salutari. Dopo i primi morsi resta in bocca una sorta di retrogusto amaro che preannuncia la carestia.
5) Pizza/Piadina
Almeno una sera a settimana la piadina (o se siete fortunati la pizza) è d’obbligo. Cibo ideale per lo studente che non ha voglia di cucinare, sporcare troppi piatti e perdere tempo. Basta riscaldare la piastra, decidere il gusto, stappare una birra (in offerta) e la cena è fatta.
6) Frittata
Lo stomaco prima o poi tornerà a brontolare e…cosa c’è di facile e veloce da preparare, oltre che economico e sostanzioso? Semplice una bella frittatina (fatela con uova biologiche, mozzarella, prosciutto, parmigiano e un pizzico di sale). Accompagnata da un bel paninozzo arabo croccante lievemente riscaldato in forno è il cibo ideale per una cenetta di sostanza. Lo studente è però ben consapevole che quello è il canto del cigno della sua arte culinaria… da domani inizia la crisi!
7) Wurstel/Kebab
L’ora del cibo spazzatura prima o poi doveva arrivare ed eccola qui! Il frigo è semivuoto e tra yogurt e uova scadute ecco che fa la sua comparsa il tristissimo pacchettino da 4 wurstel. Chissà da quanto tempo è lì? Ma saranno miei? Saranno ancora buoni?
“Sta zitto idiota!” una voce risuona nella testa “mangiali e cerca di arrivare a domani”
8) Pasta col tonno
Quando arriva l’ora della pasta col tonno vuol dire che la crisi nera incalza!
Armadietti e dispense ormai al limite riservano al povero studente fuorisede solo dello scatolame precedentemente acquistato proprio per resistere a momenti come questi. Che la facciate rossa o in bianco, la pasta col tonno, con una buona baguette riscaldata in forno, vi riempirà quel buco nello stomaco facendovi sentire soddisfatti e sazi.
Ma…domani che mangio?!?!
9) Latte e biscotti
Vuoi per pigrizia o per mancanza di veri e propri alimenti solidi, il fuorisede ha circa una sera a settimana in cui stranamente non ha “molta” fame… In realtà vi mangerebbe con tutti i vestiti. Lo si riconosce a vista d’occhio mentre si ciondola con fare indeciso nella cucina, apre il frigo, fruga nel cassetto, riapre il frigo… poi fa una faccia un po’ stufa e dice: “mhaa stasera quasi quasi mi bevo solo un po’ di latte caldo”.
La crisi lo ha ormai indebolito e il latte caldo con i biscotti gli sembra un buon alimento nutriente per sopravvivere un’altra notte e sperare in una spesa il giorno seguente.
10) Cibo comunitario
A questo punto il nostro ragazzo sa che se vuole sopravvivere all’inverno ha una sola chance: unire le forze con i suoi inquilini, racimolare gli ultimi resti di cibo presenti in casa e inventarsi nuove ricette che perlomeno sazino e non provochino effetti collaterali il giorno dopo.