Premetto questo non sarà il solito post…
L’idea iniziale era quella di raccontarvi una nostra nuova tappa dei nostri incastri, una tappa al quanto deludente che si è rivelata essere poi per me solo uno spunto per una riflessione poi sorta nel mezzo del nostro giro al MotorShow di Bologna, dove potete trovare tutti i dettagli tecnici qui.
In questo momento le idee e le riflessioni da buttare giù sono tante, dall’organizzazione dell’evento, alle auto, a riflessioni personali.
E allora proverò un po’ per volta a raccontarvi questa giornata, questo evento vissuto sempre insieme, ma provando a riportandovi dalla seconda parte in poi quella che è la mia opinione di donna!
Una giornata al motor show, rientra tra quelli che sono i “regali da vivere”, vista la passione di N. per i motori.
Premetto io non sono un’appassionata di motori, ma tra i suoi vari regali precedenti ci sono già stati il Museo Ferrari e la Superbike, ai quali ho partecipato con l’emozione della prima volta, senza alcun pregiudizio o chiusura verso un mondo totalmente lontano dal mio.
Una volta lì, ero contenta perché sapevo che il regalo era stato quello giusto, glielo leggevo negli occhi e poi da buona curiosa quale sono osservavo qualcosa di nuovo, da sportiva (di altri sport più tranquilli) mi sono fatta contagiare dal calore e dalla passione dei tifosi!
Dopo la giornata deludente di ieri però ho scoperto nuove emozioni di quella giornata.
Il Museo della Ferrari di Maranello ti accoglie nel suo avvolgente rosso, senti la passione e l’amore del signor Ferrari e di quanti lo hanno seguito, per quanto è stato costruito e che viene preservato e curato in ogni minimo dettaglio. Insomma solo ieri ho capito di essere stata affascinata dal rosso di Maranello e purtroppo per capirlo ho dovuto aspettare solo ieri.
La prima riflessione quindi nasce dalla scarsa organizzazione dell’evento: al di là di quello che sia l’evento, da buona project manager ( sulla carta e nella vita a livello amatoriale, almeno per ora) credo che bisogna aver rispetto per quello che si fa e soprattutto per quello che si offre, per chi parteciperà a quell’evento, grande o piccolo che sia. E questo ieri non è stato affatto trovato!
Non ho trovato al di la della passione per i motori,di quel luccichio negli occhi degli uomini che si incantavano davanti ad una testa rossa o un’auto d’epoca, un buona organizzazione che potesse interessare anche a chi era fuori da quel mondo, come mi è accaduto altre volte.
Auto alla rinfusa, di case e epoche completamente diverse, gente scocciata e stanca che si trascinava da un padiglione all’altro.
L’unica fila a cui ho assistito è stata quella per il cibo oppure per le toilette.
L’unico luccichio che ho visto, per mio grande dispiacere è stato quello della maggior parte degli uomini non davanti ad una Ferrari o una Lamborghini, ma davanti a ragazze che erano state messe lì ad attirare l’attenzione dal momento che l’auto purtroppo non rendeva!
E da qui sorge la mia seconda riflessione!
Prima di continuare premetto che questo non è il solito post che vuole parlare della donna oggetto o molto più semplicemente ancora della ragazza gelosa che si è ritrovata ad accompagnare il ragazzo ad un evento dove sai che troverai tette e culi al vento ( scusate la schiettezza!).
Il mio è semplicemente riportare quanto vissuto ieri, facendo la differenza tra esperienze passate e quella di ieri.
Dove ho visto che gli occhi di un uomo non si illuminano solo per un bel culo, ma anche per una Ferrari o la possibilità di mettersi alla guida di una Lamborghini!
Sarei un ipocrita nel dire che anche io non vorrei un sedere un po’ più sodo, delle gambe più snelle e una mezza misura in più di reggiseno e se vedo una bella ragazza io lo dico e anche se vedo un “sedere a cui aspiro” sono anche così audace da dire al mio ragazzo “Vorrei un sedere così!”
Inoltre, non credo assolutamente che mio padre, i miei fratelli o il mio ragazzo non si girino a guardare una bella ragazza per strada o qualcuna vestita in modo più provocante. Sono uomini, tutti!
Cosa che altre volte può accadere che qualcuno lo faccia con me.
E’ una cosa che mi da fastidio, io donna voglio essere libera di camminare per strada, come voglio e quando voglio senza sentire un occhio che seppur semplicemente curioso o silenzioso ti sta guardando, ammirando la tua bellezza o qualche tuo particolare.
Però credo ci siano diversi tipi “ di occhi” e quelli che ho visto ieri sinceramente non mi sono affatto piaciuti.
Occhi affamati, occhi che non guardavano per il piacere di dirti “come sei bella!”, erano occhi “malati”, scusatemi il termine forte…. Occhi di uomini che sembravano non aver visto mai una donna, che scattavano foto solo in determinate parti del corpo.
Uomini che dopo poco venivano raggiunti da moglie e figli…
E allora qui rimani senza parole vieni presa dalla sconforto e i pensieri che ti vengono in mente sono tanti.
Pensi che fino a quando un padre, un fratello, un amico, un fidanzato guardi un’altra donna con rispetto apprezzandola educatamente ci può anche stare, ma non ci può stare assolutamente la mancanza di rispetto che si ha innanzitutto verso se stessi, quando ci si comporta come maniaci nei confronti di quelle donne, che potrebbero essere loro mogli, sorelle o figlie.
Al di la del fatto che quelle donne abbiamo scelto liberamente, nel caso specifico del motor show, di mettersi in vetrina, di indossare determinati abiti e di comportarsi in un certo modo perché quello è il loro lavoro quel giorno.
Poi penso a tutte quelle mamme, quelle sorelle, fidanzate e figlie che dopo una giornata di lavoro, di fatica e di stanchezza cercano di mostrarsi il più presentabili possibile agli occhi degli uomini della loro vita.
Che nonostante tutto il da fare, al pari dell’uomo, cercano di non trascurarsi, di curarsi, di rendersi sempre belle, non solo per loro stesse, ma per vederlo e leggerlo nei loro occhi.
E poi penso ancora a tutte quelle donne che dopo una giornata intera rientrano a casa e la loro giornata non è ancora finita, anzi ne inizia un’altra e quella sera non riescono a rendersi presentabile agli occhi del loro compagno e allora tu uomo invece di andartene a guardare le foto scattate alla ragazze mezze nude al motor show, che hai nascosto in chissà quale cartella del pc, dove la tua compagna non andrà mai a cercare perché il tempo non ce l’avrà, prendi la tua compagna e proprio quella sera falla sentire la donna più bella e speciale del mondo, perchè anche se noi sappiamo quanto valiamo e chi siamo, certe cose da chi amiamo vogliamo sentircele dire, non guardarla con gli occhi disgustati o con gli occhi affamati, guardala come la prima volta che l’hai incontrata.
Guardala, ricordandogli che nonostante la stanchezza e qualche capello fuori posto è lei la persona che vuoi con te perché noi donne certe cose le sappiamo e i vostri occhi li leggiamo!
Tutto ciò sembra utopia, una favola e invece è possibile. E’ quello che nonostante le delusioni mi ha portato a credere che l’amore esiste e ciò che lo rende possibile è il rispetto e la fiducia, la complicità!
Io lo vedo ogni giorno, negli occhi di mio padre che dopo 30 anni circa ancora guarda mia madre ancora con gli stessi occhi innamorati di quando forse ne avevano 20 di anni.
E quegli occhi li ritrovo anche quando mia madre è più nervosa oppure si sveglia la mattina con i capelli tutti arruffati e senza il suo solito velo di trucco.
Quello sguardo che si cerca e si vuole a tutti i costi, lo sguardo di due persone che prima di tutto si rispettano e hanno fiducia l’uno dell’altro e che poi sono innamorati ancora come 30 anni fa.
Infine, mi sento solo di aggiungere rivolgendomi a tutte quelle donne che vivono tutti questi culi e tette perfetti come una minaccia che è vero che madre natura non è stata proprio generosa con tutte però con un po’ di impegno e di fatica qualcosa fuori poi salta ;) e non lo dico perché dovete piacere o compiacere qualcuno, ma se decidete di farlo, fatelo innanzitutto per voi stesse, nella vostra più bella semplicità senza aspirare a canoni falsi e irrealistici!
Scusate forse siamo un po’ fuori tema, ma incastri perfetti è anche questo: pensieri e idee diversi che si incontrano, che si formano in giro per il mondo, incontrandosi con gli altri!
A.
L’idea iniziale era quella di raccontarvi una nostra nuova tappa dei nostri incastri, una tappa al quanto deludente che si è rivelata essere poi per me solo uno spunto per una riflessione poi sorta nel mezzo del nostro giro al MotorShow di Bologna, dove potete trovare tutti i dettagli tecnici qui.
In questo momento le idee e le riflessioni da buttare giù sono tante, dall’organizzazione dell’evento, alle auto, a riflessioni personali.
E allora proverò un po’ per volta a raccontarvi questa giornata, questo evento vissuto sempre insieme, ma provando a riportandovi dalla seconda parte in poi quella che è la mia opinione di donna!
Una giornata al motor show, rientra tra quelli che sono i “regali da vivere”, vista la passione di N. per i motori.
Premetto io non sono un’appassionata di motori, ma tra i suoi vari regali precedenti ci sono già stati il Museo Ferrari e la Superbike, ai quali ho partecipato con l’emozione della prima volta, senza alcun pregiudizio o chiusura verso un mondo totalmente lontano dal mio.
Una volta lì, ero contenta perché sapevo che il regalo era stato quello giusto, glielo leggevo negli occhi e poi da buona curiosa quale sono osservavo qualcosa di nuovo, da sportiva (di altri sport più tranquilli) mi sono fatta contagiare dal calore e dalla passione dei tifosi!
Dopo la giornata deludente di ieri però ho scoperto nuove emozioni di quella giornata.
Il Museo della Ferrari di Maranello ti accoglie nel suo avvolgente rosso, senti la passione e l’amore del signor Ferrari e di quanti lo hanno seguito, per quanto è stato costruito e che viene preservato e curato in ogni minimo dettaglio. Insomma solo ieri ho capito di essere stata affascinata dal rosso di Maranello e purtroppo per capirlo ho dovuto aspettare solo ieri.
La prima riflessione quindi nasce dalla scarsa organizzazione dell’evento: al di là di quello che sia l’evento, da buona project manager ( sulla carta e nella vita a livello amatoriale, almeno per ora) credo che bisogna aver rispetto per quello che si fa e soprattutto per quello che si offre, per chi parteciperà a quell’evento, grande o piccolo che sia. E questo ieri non è stato affatto trovato!
Non ho trovato al di la della passione per i motori,di quel luccichio negli occhi degli uomini che si incantavano davanti ad una testa rossa o un’auto d’epoca, un buona organizzazione che potesse interessare anche a chi era fuori da quel mondo, come mi è accaduto altre volte.
Auto alla rinfusa, di case e epoche completamente diverse, gente scocciata e stanca che si trascinava da un padiglione all’altro.
L’unica fila a cui ho assistito è stata quella per il cibo oppure per le toilette.
L’unico luccichio che ho visto, per mio grande dispiacere è stato quello della maggior parte degli uomini non davanti ad una Ferrari o una Lamborghini, ma davanti a ragazze che erano state messe lì ad attirare l’attenzione dal momento che l’auto purtroppo non rendeva!
E da qui sorge la mia seconda riflessione!
Prima di continuare premetto che questo non è il solito post che vuole parlare della donna oggetto o molto più semplicemente ancora della ragazza gelosa che si è ritrovata ad accompagnare il ragazzo ad un evento dove sai che troverai tette e culi al vento ( scusate la schiettezza!).
Il mio è semplicemente riportare quanto vissuto ieri, facendo la differenza tra esperienze passate e quella di ieri.
Dove ho visto che gli occhi di un uomo non si illuminano solo per un bel culo, ma anche per una Ferrari o la possibilità di mettersi alla guida di una Lamborghini!
Sarei un ipocrita nel dire che anche io non vorrei un sedere un po’ più sodo, delle gambe più snelle e una mezza misura in più di reggiseno e se vedo una bella ragazza io lo dico e anche se vedo un “sedere a cui aspiro” sono anche così audace da dire al mio ragazzo “Vorrei un sedere così!”
Inoltre, non credo assolutamente che mio padre, i miei fratelli o il mio ragazzo non si girino a guardare una bella ragazza per strada o qualcuna vestita in modo più provocante. Sono uomini, tutti!
Cosa che altre volte può accadere che qualcuno lo faccia con me.
E’ una cosa che mi da fastidio, io donna voglio essere libera di camminare per strada, come voglio e quando voglio senza sentire un occhio che seppur semplicemente curioso o silenzioso ti sta guardando, ammirando la tua bellezza o qualche tuo particolare.
Però credo ci siano diversi tipi “ di occhi” e quelli che ho visto ieri sinceramente non mi sono affatto piaciuti.
Occhi affamati, occhi che non guardavano per il piacere di dirti “come sei bella!”, erano occhi “malati”, scusatemi il termine forte…. Occhi di uomini che sembravano non aver visto mai una donna, che scattavano foto solo in determinate parti del corpo.
Uomini che dopo poco venivano raggiunti da moglie e figli…
E allora qui rimani senza parole vieni presa dalla sconforto e i pensieri che ti vengono in mente sono tanti.
Pensi che fino a quando un padre, un fratello, un amico, un fidanzato guardi un’altra donna con rispetto apprezzandola educatamente ci può anche stare, ma non ci può stare assolutamente la mancanza di rispetto che si ha innanzitutto verso se stessi, quando ci si comporta come maniaci nei confronti di quelle donne, che potrebbero essere loro mogli, sorelle o figlie.
Al di la del fatto che quelle donne abbiamo scelto liberamente, nel caso specifico del motor show, di mettersi in vetrina, di indossare determinati abiti e di comportarsi in un certo modo perché quello è il loro lavoro quel giorno.
Poi penso a tutte quelle mamme, quelle sorelle, fidanzate e figlie che dopo una giornata di lavoro, di fatica e di stanchezza cercano di mostrarsi il più presentabili possibile agli occhi degli uomini della loro vita.
Che nonostante tutto il da fare, al pari dell’uomo, cercano di non trascurarsi, di curarsi, di rendersi sempre belle, non solo per loro stesse, ma per vederlo e leggerlo nei loro occhi.
E poi penso ancora a tutte quelle donne che dopo una giornata intera rientrano a casa e la loro giornata non è ancora finita, anzi ne inizia un’altra e quella sera non riescono a rendersi presentabile agli occhi del loro compagno e allora tu uomo invece di andartene a guardare le foto scattate alla ragazze mezze nude al motor show, che hai nascosto in chissà quale cartella del pc, dove la tua compagna non andrà mai a cercare perché il tempo non ce l’avrà, prendi la tua compagna e proprio quella sera falla sentire la donna più bella e speciale del mondo, perchè anche se noi sappiamo quanto valiamo e chi siamo, certe cose da chi amiamo vogliamo sentircele dire, non guardarla con gli occhi disgustati o con gli occhi affamati, guardala come la prima volta che l’hai incontrata.
Guardala, ricordandogli che nonostante la stanchezza e qualche capello fuori posto è lei la persona che vuoi con te perché noi donne certe cose le sappiamo e i vostri occhi li leggiamo!
Tutto ciò sembra utopia, una favola e invece è possibile. E’ quello che nonostante le delusioni mi ha portato a credere che l’amore esiste e ciò che lo rende possibile è il rispetto e la fiducia, la complicità!
Io lo vedo ogni giorno, negli occhi di mio padre che dopo 30 anni circa ancora guarda mia madre ancora con gli stessi occhi innamorati di quando forse ne avevano 20 di anni.
E quegli occhi li ritrovo anche quando mia madre è più nervosa oppure si sveglia la mattina con i capelli tutti arruffati e senza il suo solito velo di trucco.
Quello sguardo che si cerca e si vuole a tutti i costi, lo sguardo di due persone che prima di tutto si rispettano e hanno fiducia l’uno dell’altro e che poi sono innamorati ancora come 30 anni fa.
Infine, mi sento solo di aggiungere rivolgendomi a tutte quelle donne che vivono tutti questi culi e tette perfetti come una minaccia che è vero che madre natura non è stata proprio generosa con tutte però con un po’ di impegno e di fatica qualcosa fuori poi salta ;) e non lo dico perché dovete piacere o compiacere qualcuno, ma se decidete di farlo, fatelo innanzitutto per voi stesse, nella vostra più bella semplicità senza aspirare a canoni falsi e irrealistici!
Scusate forse siamo un po’ fuori tema, ma incastri perfetti è anche questo: pensieri e idee diversi che si incontrano, che si formano in giro per il mondo, incontrandosi con gli altri!
A.