“Dei due ingressi del caffè lei sceglieva sempre il più stretto, quello che tutti chiamavano la porta dell’ombra. Occupava lo stesso tavolo in fondo alla saletta.
Con Le Bouquet e La Pergola era il caffè del quartiere che chiudeva più tardi, e che aveva la clientela più singolare. Mi domando, dopo tanto tempo, se non fosse proprio la sua presenza a dare al luogo e alle persone quella loro aria strana, quasi li avesse impregnati del suo profumo."
Con Le Bouquet e La Pergola era il caffè del quartiere che chiudeva più tardi, e che aveva la clientela più singolare. Mi domando, dopo tanto tempo, se non fosse proprio la sua presenza a dare al luogo e alle persone quella loro aria strana, quasi li avesse impregnati del suo profumo."
Leggendo “Il caffè della gioventù perduta” di Patrick Modiano veniamo avvolti da un fumo dolce e pesante che ci fa scivolare nei vicoli leggermente illuminati e fra i caffè notturni della città bohémien per eccellenza. Ci troviamo ovviamente a Parigi e la protagonista è una ragazza misteriosa e fatale comparsa una sera in punta di piedi. Di lei non si sapeva nulla. Niente indirizzo, niente numero di telefono. Solo un nome o meglio un soprannome: Louki datole dai clienti abituali del Condè. I frequentatori del caffè della gioventù perduta avevano spesso un libro in mano, la copertina macchiata di vino e la maggior parte fra i 19 e i 25 anni.
In quella penombra lei catturava la luce meglio degli altri.
La storia della bella e misteriosa Parigina dai capelli bruni e gli occhi verdi viene illuminata nel libro da 4 narratori: un cliente abituale del Condé, un ispettore privato assunto per cercare di scoprire qualcosa sul suo passato e in qualche modo ritrovarla, il ragazzo che la ama e lei stessa. Ognuno ne svela una facciata, dà consistenza a quel profumo e ne svela la fragilità nella sua malinconica esistenza.
In quella penombra lei catturava la luce meglio degli altri.
La storia della bella e misteriosa Parigina dai capelli bruni e gli occhi verdi viene illuminata nel libro da 4 narratori: un cliente abituale del Condé, un ispettore privato assunto per cercare di scoprire qualcosa sul suo passato e in qualche modo ritrovarla, il ragazzo che la ama e lei stessa. Ognuno ne svela una facciata, dà consistenza a quel profumo e ne svela la fragilità nella sua malinconica esistenza.
Forse certi luoghi sono come calamite che ti attraggono se passi nei paraggi. In modo impercettibile, senza che tu te ne accorga. Forse lo sono anche i libri.
Le Condé possedeva questo tipo di attrazione magnetica. Soprattutto in autunno. C’è elettricità nell’aria di Parigi le sere di ottobre al calare della notte. Anche quando piove.
Un libro che ho letto tutto d’un fiato in un viaggio in treno. Ha il potere di isolarti da quello che è intorno, sgretolando il presente e riportando il lettore in un’immortale epoca bohémien che è difficile non percepire passeggiando la sera tra les rues de Paris.
N.
Le Condé possedeva questo tipo di attrazione magnetica. Soprattutto in autunno. C’è elettricità nell’aria di Parigi le sere di ottobre al calare della notte. Anche quando piove.
Un libro che ho letto tutto d’un fiato in un viaggio in treno. Ha il potere di isolarti da quello che è intorno, sgretolando il presente e riportando il lettore in un’immortale epoca bohémien che è difficile non percepire passeggiando la sera tra les rues de Paris.
N.